Come risalire all’epoca di un mobile

come-risalire-all-epoca-di-un-mobile

Tutti i modi per risalire all’epoca di un mobile antico

Per risalire all’epoca di produzione di un mobile antico si può ricorrere a diversi metodi che, se non altro, possono aiutare il proprietario ad avere un’indicazione cronologica indicativa. Purtroppo, non sempre si riesce ad arrivare a una data precisa, a meno che questa non sia incisa sul mobile stesso o indicato in un contratto di produzione.
La documentazione, quando presente, è un elemento molto importante nello stabilire l’epoca di un mobile antico. Se sono presenti contratti, lasciti, lettere o altri cimeli manoscritti (naturalmente autentici) dove sia indicato l’anno o anche solo il periodo di produzione del mobile si potrà facilmente capire a quale secolo esso appartenga. Altrimenti, è possibile rivolgersi anche a degli altri elementi storici, come quadri, disegni o planimetrie, dove si possa identificare lo stesso mobile oppure uno simile. Non è raro, soprattutto nei ritratti, che siano inclusi tavolini, comò o scrivanie: se il mobile antico che avete ereditato o acquistato può essere rintracciato in un’opera pittorica autentica, avrete una prova molto valida della sua autenticità.

risalire all'epoca di un mobile grazie aGli stili di arredamento

Per risalire all’epoca di un mobile antico è necessario conoscere, almeno marginalmente, gli stili di arredamento che si sono susseguiti nella storia dell’artigianato europeo. I mobili antichi, di solito, possono risalire al massimo fino al primo Rinascimento (ovvero fine 1400-inizio 1600): è molto raro che mobili o cimeli in legno risalenti al medioevo si siano conservati fino a oggi, a meno che non siano stati inclusi in un ambiente museale. Vediamo ora le caratteristiche di ogni stile.
Rinascimento: i mobili appartenenti a quest’epoca sono abbastanza facili da riconoscere, in quanto non presentano caratteristiche stilistiche particolari. Se un mobile presenta linee pulite, una colorazione molto scura (dovuta a legni come noce e castagno) e delle zampe leonine a fare da piedini, è possibile essere davanti a un reperto del 1500.
Barocco: per barocco si intende il periodo artistico che va dal 1600 ai primi del 1700. I mobili barocchi sono abbastanza comuni, e presentano delle caratteristiche più “eclettiche” rispetto a quelli del Rinascimento. Linee curve, molte decorazioni e dorature vistose rendono i mobili barocchi emblematici di uno stile che vede la sua massima espressione nella teatralità e nell’eccesso, con tanto di elementi animali e umani come teste d’angelo.
In molti luoghi lo stile barocco viene conosciuto come quello di Luigi XIV, uno dei grandi sovrani francesi che amava circondarsi di mobili sfarzosi dove non mancavano tocchi raffinati come intarsi in legno o altri materiali, come avorio e madreperla.
Rococò: naturale evoluzione dello stile barocco, la corrente rococò amplifica ancora di più l’eccesso e la teatralità delle forme e delle decorazioni. I mobili presentano solo linee curve, o decorazioni a forma di rami e piante. Non solo: in questo periodo la doratura lascia spazio a una coloritura ben precisa, che utilizza le tinte pastello come azzuro, verde e rosa per “alleggerire” armadi e comò. Anche questo stile porta il nome di un re francese, più specificatamente Luigi XV. Attenzione: se il vostro mobile presenta dei “riccioli”, è quasi sicuramente appartenente al rococò.
Stile neoclassico: gli stili che abbiamo visto nelle voci precedenti appartengono tutti a un periodo dove gli artigiani si appoggiavano ai nobili per produrre oggetti di pregio, avendo quindi un’ampia scelta di materiali nobili e forme stravaganti, più adatte ad appagare lo sguardo che a contenere oggetti o vestiti. Dagli ultimi decenni del 1700 fino al primo 1900, però, la tendenza cambia radicalmente. Con la caduta delle monarchie, infatti, gli artigiani devono riuscire ad adattarsi ai gusti della borghesia, producendo mobili funzionali e resistenti. Nello specifico, torna in auge lo stile classico, che si ispira alle linee dritte e solenni dell’arte greco-romana. Riconoscere un mobile neoclassico è molto facile: basta cercare le immancabili colonnine che decorano tavoli, sedie e cassettoni.
Art Decò: a partire dal 1900 il bisogno di funzionalità e bellezza si coniuga in uno stile decorativo e allo stesso tempo pratico, che viene conosciuto come art decò. Nella Belle Epoque, infatti, la borghesia si era stufata delle linee austere del neoclassicismo, e aveva trovato fiducia nel modernismo, una corrente artistica che puntava a sviluppare una nuova bellezza sfruttando i materiali industriali come ferro e vetro. Se il vostro mobile presenta linee curve (non eccessive) e grandi pannelli in vetro, molto probabilmente vi trovare davanti a un oggetto della fine del 1800-1920. In questo caso un modo per risalire al periodo esatto potrebbe essere cercare nei cataloghi d’epoca dei mobilifici.

La consulenza, un mezzo da non sottovalutare

Se siete ancora piuttosto incerti su come risalire all’epoca di un mobile, non esitate a contattare un esperto in materia. Potete recarvi da un restauratore, oppure da uno storico dell’arte: entrambi potranno darvi una risposta chiara e, soprattutto certificata. Un’altra soluzione, più costosa, è quella di rivolgersi a un laboratorio specializzato in analisi diagnostiche su legno o metallo: in questo modo avrete la sicurezza di sapere esattamente a quale periodo risale il vostro mobile. Ottenere un certificato è l’ideale anche e soprattutto se intendete vendere il cimelio, per il quale potrete ottenere il giusto prezzo che merita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza i cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Navigando su questo sito, accetti il ​​nostro utilizzo dei cookie.
×