Porcellane Antiche: Come Riconoscerle

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Nelle case di famiglia non è affatto raro trovare dei servizi di ceramica o porcellane antiche, soprattutto se parliamo di regali di nozze o cimeli tramandati da generazioni. Aprire una vecchia credenza e trovare piatti e vassoi realizzati in un’epoca passata è certamente un’emozione. Per questo motivo molti i produttori moderni hanno creato linee che, a un primo sguardo, possono sembrare proprio del XVIII o XIX secolo per poi rivelarsi dei falsi.

È molto facile, soprattutto per chi non conosce il mondo dell’antiquariato, credere erroneamente di essere in possesso di un pezzo unico, esporlo (o venderlo) e scoprire così che si tratta di un prodotto di basso valore storico. Fortunatamente ci sono alcune regole generali che si possono seguire quando si vuole riconoscere la porcellane antiche e confermare così la loro origine o il periodo di produzione. Vediamo quali sono e anche come risolvere in maniera definitiva il problema dell’autenticazione.

Tre modi per riconoscere le porcellane antiche

  1. Per prima cosa è necessario guardare la forma e la composizione. Per esempio, i piatti antichi seguono degli schemi standard, per esempio quello della circolarità: solo a partire dai primi del 1900, infatti, si diffonde anche la tendenza delle suppellettili quadrati o rettangolari. Inoltre, è bene verificare la presenza di eventuali bolle o difetti di fabbrica, una caratteristica inequivocabile che può indicare una produzione industriale piuttosto che artigianale.
  2. Il secondo metodo per capire se le porcellane in nostro possesso possono essere considerate antichità è cercare il marchio del produttore. Lasciare una sorta di firma era una pratica comune anche secoli fa, anche se magari non con le modalità moderne. Per esempio, nei piatti di produzione ligure del XVII secolo si possono trovare spesso stemmi e simboli che indicavano manifatture specializzate. Se siete particolarmente fortunati potrete addirittura trovare piccoli ovali con il nome, leggibile o meno, che possono essere di grande aiuto nell’identificazione.
  3. Il terzo e ultimo metodo che vi consigliamo è quello della ricerca. Naturalmente non si tratta di una soluzione sicura al 100%, ma almeno vi consentirà di apprendere i rudimenti della valutazione delle porcellane antiche e potrete, con un po’ d’attenzione, trovare elementi discordanti o, magari, corrispondenze con reperti già certificati. Potete iniziare con le risorse sul web per poi cercare pubblicazioni specializzate in biblioteca, magari puntando su uno specifico genere di manufatti.

Leggi anche: “Come riconoscere un mobile antico autentico“.

Valutazione: Falso o imitazione?

Dobbiamo fare una piccola precisazione riguardo due termini che vengono spesso mischiati fra loro ma, in campo storico-artistico, non hanno la stessa validità.

Il falso è il tentativo di imitare un piatto, un quadro o una scultura più celebri per poterli introdurre nel mercato delle antichità, guadagnando una cifra decisamente non proporzionata all’effettivo valore dell’oggetto.

L’imitazione, invece, non sempre è creata per cercare di truffare qualcuno, ma spesso è semplicemente un tentativo di commerciare prodotti che il pubblico apprezza perché simili a quelli in voga, ma a prezzo minore.

Questa tendenza ha avuto origine nel passato come mezzo per consentire anche agli strati meno abbienti della popolazione di abbellire la propria casa con fantasie alla moda, per esempio emulando i decori cinesi tipici dell’antiquariato orientale su piatti a poco prezzo, quando nelle sale della nobiltà si trovavano testimonianze genuine direttamente importate.

Potrebbe capitare, quindi, che il vostro manufatto non sia un falso creato ad hoc, ma solo il frutto di un’imitazione che, in certi casi, potrebbe addirittura avere un valore storico.

Perché conviene la valutazione delle porcellane antiche

L’unico modo per valutare correttamente le porcellane antiche è quello di rivolgersi a un esperto antiquario. Grazie alla sua esperienza e alle sue competenze questo potrà infatti localizzare con facilità il luogo e l’epoca di produzione, magari facendo paragoni con prodotti già presenti nel suo negozio.

In alcuni casi potrebbe addirittura esserci una corrispondenza con servizi già presenti in stock, soprattutto se si tratta di produzioni locali che hanno avuto una grande diffusione nella propria regione: sono molte le famiglie che, per liberare spazio, decidono di mettere in vendita i propri oggetti nello stesso mercato.

In alternativa, è possibile anche rivolgersi a ricercatori e studiosi: se si è in possesso di un vero piatto o vaso antico, può darsi che si possano anche sfruttare finanziamenti universitari per sviluppare uno specifico caso di studio.

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